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lunedì 21 marzo 2011

Cacao e petrolio, due pesi e due misure.

Dopo 4 giorni di attacchi, ormai in Libia si sente di tutto e di più: Caccia che decollano dalle basi del nostro meridione, Tornado che lanciano missili e che colpiscono spesso uccidendo, causando morti anche civili.
In Italia regna la confusione, e sia il nostro caro Presidente del Consiglio, sia i piloti impegnati in questa missione, definita umanitaria, non hanno ben chiaro quale sia il nostro ruolo.
Paradossale è la contraddizione emersa a riguardo: Berlusconi nega i bombardamenti, ma i piloti affermano di aver colpito obiettivi libici. 
Penso che la verità putroppo sia la seconda, e che Berlusconi abbia ormai capito di aver perso la fiducia anche della Lega Nord
Troppi interessi politici in Italia, numerosi interessi economici in un Paese, la Libia, cosi povero, ma anche ricco, capace di stipulare importanti accordi commerciali con la nostra nazione.
In questi giorni nel frattempo, in Costa d'Avorio, è guerra civile, a causa della lotta ingaggiata da Laurent Gbabgo, presidente uscente che non accetta la vittoria (riconosciuta dall'Onu) di Alassane Ouattara. Morti ovunque, ma nessuno interviene, forse perchè il CACAO non ha lo stesso fascino dell'ORO NERO DELLA LIBIA...??

6 commenti:

  1. :-) grazie per la visita mariapaola!

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  2. Questo testimonia che l'intervento dei "grandi Stati" viaggia di pari passo con gli interessi dei suddetti nei territori coinvolti da agitazioni..e che soprattutto queste agitazioni restano interne nella maggioranza dei casi..vedi Congo ma almeno un altra decina di stati africani che hanno guerre civili che mietono migliaia di innocenti..e che non toccano minimamente i cuori dei "buonissimi benefattori" Silvia

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  3. è proprio vero condivido....... la guerra esiste solo la dove i grandi possono 'arricchirsi'.... buffoni !

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  4. Grandissima citazione cara mariapaola...e grandissimo post cara silvia!..quanto più grande è l'interesse economico...quanto più opportunismo guerrafondaio esiste..

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